Nel lavoro di Fabio Giampietro crollano le barriere dell'arte e la propensione alla continuità e simultaneità tra le tre dimensioni spaziali e temporali diventa tangibile, seppur ancora imponderabile agli occhi dello spettatore. La sua opera segna la liberazione delle forme pittoriche dalla cornice classica, valorizzando un processo già consolidato nel corso dell'Arte Moderna e Contemporanea italiana. È iniziato con le teorie rivoluzionarie del Futurismo all'inizio del XIX secolo ed è proseguito con la velocità del gesto di Lucio Fontana di tagliare la tela per esplorare lo spazio dietro e oltre.