Nel porsi domande sulle tante strade possibili per ripensare la città del futuro, Matteo Mezzadri dà forma alla sua Fedora con lo sguardo allenato di chi indaga da tempo i legami e la socialità, i conflitti tra l’individuale e il comunitario all’insegna di quella continua ricerca di convivenza fra opposti che lo spinge ad approfondire la poetica dei luoghi in relazione alle dinamiche umane.